In questa stagione è sufficiente una breve passeggiata nei dintorni di casa per imbattersi in una bella pianta dai capolini gialli. È difficile da non notare, soprattutto in montagna dove ormai le fioriture scarseggiano e dove da alcuni anni caratterizza il colore dell'autunno assieme ai fiori rosa del Colchicum autumnale.
Purtroppo però, con il Colchicum ha in comune non solo la bella fioritura autunnale ma anche l'elevata tossicità dovuta, nel caso del senecio, alla presenza di alcaloidi pirrolizidinici.
Sono sostanze contenute in alcune piante, anche nel nostrano senecio comune (Jacobaea vulgaris), come difesa nei confronti degli insetti erbivori, ma che risultano altamente pericolosi anche per i mammiferi agendo sul fegato.
Il Senecio inaequidens ha l'ulteriore difetto di essere molto invasivo e africano, e quindi, di non appartenere alla nostra flora. Alcuni recenti studi hanno dimostrato che la loro pericolosità va ben oltre. Sono infatti state trovate tracce di questi alcaloidi nel miele prodotto da api che hanno raccolto il polline da questi fiori. Una recente pubblicazione del Prof. Livio Poldini, docente all'Università di Trieste, riporta la tossicità di queste sostanze nel miele soprattutto per i bambini (Herbaria).
Riconoscere la pianta, per poterla eliminare dal proprio appezzamento, è piuttosto semplice anche osservando la foglia che si differenzia molto dal senecio comune.

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