L’esperienza diretta non può essere paragonata a nessun altro metodo di apprendimento in termini di qualità, intensità e quantità di ciò che impariamo. Ed è proprio attraverso l’esperienza diretta e l’osservazione dal vivo che educo al prendersi cura dell’ambiente che ci ospita. È un processo lento, così come lenti sono i ritmi della natura. Si tratta di una lentezza relativa ovviamente. È lentezza nel momento in cui l’apprendimento deve seguire i ritmi dell’evoluzione tecnologica a cui siamo sottoposti, lentezza rispetto ad un programma scolastico sempre più frenetico e ricco di nozioni, lentezza rispetto a quel nostro moderno trovar rapido soddisfacimento dei bisogni.
Si sente spesso parlare di queste nuove generazioni catapultate subito nell’era super tecnologica e dei social. Vero. Eppure i nostri bimbi nascono con lo stesso patrimonio genetico e la stessa capacità di apprendere e curiosità rispetto alla natura che avevano i nostri antenati che vivevano nelle caverne...
Credo molto nel diritto dei nostri bambini di riprendersi i ritmi lenti dell’apprendere, dell’osservare, del saper attendere...
E questa filosofia è la stessa che mi stimola ogni giorno nel mio lavoro, un po’ insolito, difficile da spiegare, se non altro a parole... Ho notato però che i bambini lo colgono, lo percepiscono quasi a pelle, con grande entusiasmo!
Anche quest’anno purtroppo però Covid ci ha rubato marzo... il mese del risveglio... Non ho potuto accompagnare i bambini delle scuole nell'osservazione di questo importante momento dell'anno...
Non ci rimane che puntare tutto su aprile e maggio... Anche se la natura non ci ha aspettati... ha ritmi lenti si dice, ma questo non significa che non abbia scadenze da rispettare...
Qualche osservazione ci sfuggirà, perché per quest’anno sarà ormai passata, ma per fortuna non mancano mai le cose da scoprire nemmeno in un piccolo spazio naturale come lo sono le aiuole didattiche.
La natura insegna anche la pazienza!😉
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